Scambi
Un interest rate swap è un'operazione tra due cosiddette controparti in cui i pagamenti a tasso fisso e variabile su un importo nozionale del capitale vengono scambiati per un determinato periodo. Una controparte paga interessi a tasso fisso e percepisce interessi a tasso variabile (tipicamente Libor a tre mesi). L'altro paga gli interessi a tasso variabile e riceve il pagamento a tasso fisso. Uno swap può offrire a entrambe le controparti un costo del denaro inferiore a quello che potrebbe essere ottenuto dagli investitori, almeno inizialmente.
Se i tassi di interesse successivamente salgono, spingendo al rialzo i tassi variabili, il contribuente a tasso fisso ottiene ulteriori risparmi a spese del contribuente a tasso variabile. Al contrario, se le tariffe si abbassano, il contribuente a tasso variabile ottiene ulteriori risparmi a spese del contribuente a tasso fisso.
Un dealer di swap è in genere una delle controparti. I dealer di swap coprono il proprio rischio effettuando alcune transazioni in cui pagano un tasso fisso e altre in cui pagano un tasso variabile. I concessionari traggono profitto dalla differenza tra il tasso fisso che sono disposti a pagare e il tasso fisso che chiedono.
Uno swap spread è la differenza tra il tasso di interesse fisso e il rendimento del titolo del Tesoro della stessa scadenza della durata dello swap. Ad esempio, se il tasso corrente per uno swap Libor a 10 anni è del 4% e il Buono del Tesoro a 10 anni produce il 3%, lo spread dello swap a 10 anni è di 100 punti base. Gli spread swap sono strettamente correlati agli spread creditizi. Riflettono il rischio percepito che le controparti dello swap non riescano a effettuare i pagamenti.